Accanto alla Chiesa barocca di S.Maria ad Egiziaca di Pizzofalcone, cui si accede attraverso una scenografica scalinata di Arcangelo Guglielemelli, fu fondato nel 600 dalle suore di S.Agostino un monastero di clausura. Il complesso conventuale, progettato dal Fanzago e poi completato dal Picchiatti e dal citato Guglielemelli nel 700, inglobo’, grazie anche alle elargizioni del viceré Don Giovanni d’Austria, quella che era l’attigua residenza cinquecentesca di Don Luigi di Toledo, figlio del Viceré Don Pedro. Dal portale a bugne che si apre sulla strada, una prospettiva di archi introduce ad un primo cortile. La presenza di un anello nel muro fa pensare che i locali che si affacciano nel cortile, ai tempi del Viceré, dovessero ospitare le stalle dei cavalli. Attraverso una piccola galleria si giunge alla parte più interessante. Si apre una sequenza di alte arcate che formano un lungo porticato. Come ci racconta un abitante del palazzo, che ringraziamo per averci dedicato tempo e un dettagliato racconto della storia dell’edificio e della zona circostante, le aperture che si susseguono sotto quello che doveva essere un chiostro, erano gli alloggi delle monache agostiniane, devote di Santa Maria Egiziaca, la santa originaria di Alessandria d’Egitto, protettrice delle prostitute pentite. Già residenti nell’omonimo complesso conventuale a Forcella, alcune di esse se ne allontanarono per cercare in collina un ritiro più confacente all’osservanza di una più rigida regola di clausura. Le monache vissero qui fino alla soppressione dei Monasteri operata da Gioacchino Murat nel 1809.
A Via Egiziaca a Pizzofalcone, una strada piena di storia e di storie, da percorrere fino in fondo perché il finale è tutt’altro che scontato…
