
Geometrie mozzafiato. Un trapezio, la forma dell’edificio, al centro tra Via Toledo e Via S.Anna dei Lombardi. Una facciata imponente, marmo bianco, colonne doriche, un portale altissimo sul quale campeggia lo stemma dei Doria. Due cortili a cielo aperto, uno a pianta rettangolare ed uno esagonale, collegati da un passaggio a volte che conduce ai due ingressi opposti, Piazza Sette Settembre e Via Maddaloni. La prospettiva a “cannocchiale ottico” è la firma di Vanvitelli, padre e figlio, ai quali si deve il capolavoro che è il Palazzo Doria d’Angri, gioiello assoluto di architettura, protagonista di eventi che hanno cambiato la storia. Dal balcone della sala degli Specchi, Garibaldi, il 7 settembre 1860, annunciava la fine del Regno delle due Sicilie…

