Palazzo Partanna

Piazza dei Martiri, splendida, racchiusa tra tre gioielli di architettura: palazzo Calabritto, palazzo Nunziante su Via Morelli, già via Pace, Palazzo Partanna, l’imponente elegantissimo edificio che si staglia scendendo da Via Santa Caterina sulla destra, l’opera prima di Gioffredo, il grande architetto del Palazzo Latilla a Tarsia. La sua firma è impressa su una delle colonne marmoree del portale maestoso che si apre sulla piazza. Un palazzo che evoca una pagina della storia di Napoli e della vita personale di Ferdinando I di Borbone. Restaurato dal Niccolini in forma neoclassica, il palazzo fu un dono d’amore del re a Lucia Migliaccio, duchessa di Floridia, vedova del principe Benedetto Grifeo di Partanna e sua seconda moglie morganatica.

Una donna che amò profondamente, di una bellezza folgorante, dagli “occhi neri come il giavazzo, e in cui la grazia, il sentimento, e la voluttà apparivano fusi armoniosamente, con sguardi che facevano vibrare le fibre più intime e giungevano al midollo delle ossa”.

Già madre di sette figli e ciononostante di intatto fascino, all’età di 44 anni, Lucia convoglio’ a nozze con Ferdinando, ormai sessantatreenne e fresco vedovo di Maria Carolina. Una storia d’amore molto chiacchierata, non solo per l’età degli sposi e per la recente scomparsa della regina consorte, ma anche perché si vociferava che gli ultimi due figli della duchessa di Floridia, all’epoca ancora sposata, fossero in realtà figli di Ferdinando. E questi l’amava a tal punto – e ve ne è traccia nella raccolta di lettere che Salvatore di Giacomo rinvenne, raccolse e pubblicò – che le regalò non solo il palazzo “Partanna”, ma anche la villa sulla collina del Vomero, nota come “La Floridiana” ed una villa più piccola, cui diede il nome di Villa Lucia.

Luzia, come Ferdinando amava chiamarla teneramente, era così diversa da Maria Carolina, donna volitiva, autoritaria, a tratti opprimente e, pare, anche fedifraga. Lucia Incantava, invece, per mitezza, gentilezza, misura, senza mai imporsi nelle faccende della politica, era il rifugio di tranquillità, la pace amorosa del re. Morto Ferdinando, lei, la donna che non fu mai regina del popolo, ma che certamente lo fu del cuore di Ferdinando, si spense poco dopo.

Palazzo Partanna, la storia a Piazza dei Martiri.

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Marialaura D'amore

Laureata in giurisprudenza, lavora nel settore pubblico e nutre un grande amore per l’arte, la storia, le architetture, i musei e i panorami di Napoli, che fotografa nelle sue passeggiate.

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