Piazza dei Martiri – Palazzo Calabritto

Superato l’ultimo suggestivo tratto di Via Chiaia e il suo proseguimento naturale, Via Santa Caterina, si apre alla vista una delle piazze più belle ed eleganti di Napoli, Piazza dei Martiri, un triangolo d’oro, perché triangolare è la sua pianta e perché è un autentico gioiello della città. Una storia ricchissima, testimoniata dai vari nomi che ha assunto nel corso dei secoli: Piazza di S.Maria a Cappella Nuova, perché qui sorgeva l’omonima Chiesa eretta nel 1625 e demolita nel 1812 a causa dei gravi danni arrecati alla sua struttura dal terremoto del 1805, Piazza della Pace, come volle Ferdinando II per celebrare la stabilità della sua monarchia dopo i moti di rivoluzione del 1848, fino alla denominazione assunta in epoca postunitaria, a ricordo dei martiri della città di Napoli nella storia, simbolicamente rappresentata nei leoni che circondano la primigenia colonna borbonica della pace. Degna quinta artitettonica della visuale è un Palazzo stupendo, così bello che Carlo III di Borbone volle averlo per sé. Si tratta del Palazzo Calabritto, edificio che sorse sul terreno di proprietà dei monaci del vicino convento di Santa Maria a Cappella, acquistato dalla famiglia francese Estouteville, italianizzata in Tuttavilla, duchi di Calabritto, per destinarlo a propria residenza.

I lavori di costruzione iniziarono nel 1720, ma quando ancora era cantiere, il palazzo fu ceduto per 34700 ducati al re Carlo che, tuttavia mai si curò di portarli a termine. Nel 1754 la famiglia Tuttavilla riuscì a rientrarne in possesso e, restituita al re la somma ricevuta, affidò il completamento dei lavori a Luigi Vanvitelli. Venne rifatta la facciata e i due portali d’ingresso. Si, perché il magnifico palazzo, oltre che sulla piazza, ha ingresso anche da Via Calabritto, dove spiccano sul portale due colonne sormontate da teste femminili, da cui pendono due ghirlande decorative. Anche l’interno venne ritoccato dal Vanvitelli che costruì il cortile con doppio atrio e la scalinate.

Nell’800 il palazzo, dove hanno abitato illustri personaggi, tra i quali Gioacchino Murat, i fratelli Florestano e Guglielmo Pepe, il generale Paolo Avitabile, i giuristi Alberto Marghieri e Bruno Gaeta e il diplomatico Filippo Caracciolo, fu frazionato e venduto ai Piscicelli e ai Caracciolo di Castagneto, ma pare vi abiti ancora l’ultimo discendente dei Tuttavilla. In alcuni locali del palazzo sono state ospitate le cerimonie religiose della chiesa anglicana, atelier di moda di diversi stilisti e fino alla fine degli anni 90 la storica Galleria d’arte Morra. Attualmente vi ha sede, oltre che una esclusiva struttura ricettiva, lo Jus Museum, spazio espositivo e galleria d’arte contemporanea, nonché location prestigiosa di presentazioni, incontri culturali e d’affari.

Meraviglioso Palazzo Calabritto, meravigliosa Piazza dei Martiri.

Scritto da:

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Marialaura D'amore

Laureata in giurisprudenza, lavora nel settore pubblico e nutre un grande amore per l’arte, la storia, le architetture, i musei e i panorami di Napoli, che fotografa nelle sue passeggiate.

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