Via Luca Giordano, il cuore del Vomero, la passeggiata nel quartiere che un tempo era aperta campagna. La sua costruzione, così come quella di Via Scarlatti con cui si interseca, data all’epoca del Risanamento, sul finire dell’800. Di età assai più risalente, sulla collina del Vomero, il nucleo abitato antico era quello del borgo di Antignano, dove peraltro passava l’antica strada romana “Antiniana per colles” che conduceva a Pozzuoli. Le zone circostanti vedevano solo sporadici casali contadini e qualche villa utilizzata dai nobili napoletani come luogo di villeggiatura. In attuazione del Piano di ampliamento e risanamento della città del 1885, si deliberò la realizzazione del nuovo rione Vomero e si iniziarono a costruire le prime strade, tutte intitolate ad artisti. L’edificazione della zona fu in gran parte operata dalla Banca Tiberina, una banca piemontese “vicina” alla monarchia sabauda che già aveva acquistato i relativi suoli. Percorrendo Via Luca Giordano, si nota qualche costruzione più “datata” di impianto tra il liberty e il neorinascimentale, come il villino rosso “Casciaro”, ad angolo con Via Solimena. Ma il tratto più bello, benché non pedonale come quello che precede, è oltre l’incrocio con Via Scarlatti e con Via Cimarosa. Palazzi eleganti, raffinate costruzioni che accompagnano la fine della strada. Essa si chiude, o meglio, si apre, attraverso una scalinata che giunge alla Chiesa di S. Francesco, l’inizio di Via Luca Giordano nella intersezione con Via Aniello Falcone, ad una prospettiva panoramicissima sul mare con la vista di Capri, giusto al centro della visuale: un quadro stupendo, degno finale di una bella passeggiata al Vomero.
