Villa La Santarella

Tre atti, 15 maggio 1889, Teatro Sannazzaro. Andava in scena la prima di “Na santarella” di Eduardo Scarpetta. Un successo straordinario di pubblico, centodieci serate consecutive. La storia di un personaggio, Felice Sciosciammocca, maschera reinventata dallo stesso Scarpetta, con una doppia vita, maestro di musica delle educande di un convento di giorno, frequentatore di teatri e autore di operette di notte. Tra intrighi, ricatti e gelosie, Nannina, detta Santarella, da educanda del convento, diventa la prima donna dello spettacolo di Arturo Maletti, l’alter ego “notturno” di Felice Sciosciammocca.

E Villa Santarella è un po’ l’emblema della seconda vita di Eduardo Scarpetta, quella privata, il posto dove da attore idolatrato, artefice del divertimento del pubblico, egli diveniva spettatore, spettatore di un panorama straordinario, quello su cui la Villa stessa si affaccia, il luogo dove, davvero, a ridere sarebbe stato lui.

Viveva a via Vittoria Colonna, ma volle farsi costruire la villa al “Vommero solitario”. Non fu un committente qualsiasi, perché pare che le sue direttive all’architetto Antonio Curri, architetto di Alberobello, già noto a Napoli per essersi occupato, tra l’altro, delle decorazioni della Galleria Umberto e dello storico caffè Gambrinus, fossero ben precise e dettagliate.

Qui Scarpetta voleva essere il re, tant’è che la villa fu concepita come un castelletto, con tanto di torri merlate.

Vi si svolgevano feste sfarzose di cui all’indomani parlava tutta la città. Spesso si concludevano con uno spettacolo di fuochi di artificio, in special modo il 12 settembre, quando per l’onomastico della figlia, Scarpetta invitava artisti, poeti e scrittori, indicendo un vero e proprio concorso a premi per i componimenti più belli dedicati alla sua adorata figlia Maria.

Intorno al 1911, probabilmente per le pressioni della moglie Rosa, non amante della solitudine e del silenzio della zona collinare, Scarpetta vendette la villa.

Ma tutta la zona continuò e continua a chiamarsi Santarella.

E questo castelletto rosso, all’angolo tra Via Sanfelice e Via Palizzi è e sarà sempre la dimora del re della risata, Eduardo Scarpetta.

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Marialaura D'amore

Laureata in giurisprudenza, lavora nel settore pubblico e nutre un grande amore per l’arte, la storia, le architetture, i musei e i panorami di Napoli, che fotografa nelle sue passeggiate.

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